La prima cosa che mi sento di consigliare a tutti coloro che cercano di posizionare il proprio sito in prima pagina Google è di diffidare da aziende e professionisti che vi dicono che i loro metodi proprietari e super segreti vi consentiranno in poco tempo di comparire tra le prime posizioni.

Innanzitutto non esistono segreti: le linee guida principali per creare pagine e siti internet "graditi" a Google, e in generale a tutti i motori di ricerca, sono ufficializzate da Google stessa e dagli altri motori (Yahoo e Bing) e le informazioni a riguardo non risiedono in nessun cavò svizzero ma in pagine internet ufficiali e facilmente consultabili in rete. Quello che invece sicuramente nessuno conosce, se non gli ingegneri informatici e i matematici di Mountain View, è il complesso di algoritmi usati da Google per l'indicizzazione e il posizionamento delle pagine web. Spesso webmaster ed esperti SEO (Search Engine Optimitation) sono convinti, in base alla più o meno lunga esperienza che vantano, di conoscere i segreti di Google e di conseguenza sapere in che modo operare al fine di raggiungere le prime posizioni. Accettando il fatto che un esperto di lunga data riesca a carpire un segreto, è dimostrato che ciò può valere per un breve periodo di tempo (qualche mese) dato che il complesso di algoritmi usati per la valutazione delle pagine web da parte di Google, Bing, Yahoo ecc.. è in continuo perfezionamento e mutamento per cui ciò che vale oggi tra qualche mese, o al massimo sei mesi, non lo sarà più.

A sostegno di quanto fin qui detto, faccio una ulteriore considerazione. Qual è l'interesse che hanno tutti i motori di ricerca e più di tutti Google ? La mia risposta: fornire dei risultati organici (non quelli sponsorizzati) quanto più pertinenti alle parole chiave inserite in modo che tra le prime posizioni, se non la prima, vi sia la risposta che l'internauta cerca alla domanda che implicitamente si sta ponendo. Se Google ponesse tra le prime posizioni chi più paga o chi più fa il furbo con metodi "proprietari" Google decreterebbe la sua stessa fine perché nessuno avrebbe più interesse a fare ricerche che non portano a risultati esaustivi. Questa è la forza e la "magia" di Google e di qualsiasi motore di ricerca valido e da qui scaturisce la segretezza delle logiche interne e la necessità di un continuo mutamento dato che i "furbetti" del quartierino sono sempre dietro l'angolo.

Partendo da questi pressupposti ha quindi senso pagare un esperto ingegnere informatico per fare dell'attività lecita di ottimizzazione al posizionamento su un sito esistente o un sito ex-novo ? La risposta è certamente sì. In primo luogo l'applicazione delle linee guida principali e generali è una attività che richiede tempo e preparazione. In secondo luogo applicare delle tecniche lecite, consentite e non segrete, ma che bisogna conoscere è sicuramente una attività imprescindibile dalla realizzazione di un sito internet perché non farla è come mettere un piccolo libricino in una biblioteca sterminata, la più grande del mondo e di tutti i tempi, e dimenticarsi di trascrivere dove è stato messo, qual è il genere e il titolo: significa che nessuno lo troverà mai !!

In definitiva, in base alla mia pluriennale esperienza come ingegnere informatico nel posizionamento su Google, ecco quali sono le mie verità sul posizionamento su Google, Yahoo, Bing ecc:

  • Google e gli altri motori di ricerca sono affamati di contenuti: in primis descrittive e quindi parole ma anche immagini ma sempre ben accompagnate da descrittive.

  • Una qualsiasi pagina web è tanto più ben posizionata per determinate parole chiave tanto più "se ne parla" in internet in contesti inerenti proprio a quelle parole chiave. Come si traduce nel mondo virtuale di internet il concetto "se ne parla" ? Significa che quella pagina è citata (ha dei link esterni che la puntano) all'interno di social network, articoli di blog, di magazine online, di siti divulgativi ecc..

  • I Brand più blasonati in generale sono l'eccezione che conferma la regola.

  • Studiare bene le parole chiave, senza imbrogliare, nel senso, non usare parole chiave che, anche se molto ricercate, non sono strettamente inerenti al servizio o al prodotto trattato dall'azienda, dal professionista o dalla persona. In questo c'è una vendetta di internet rispetto alla televisione dove le pubblicità tende a rendere utopistico e ingannevole il messaggio perché non rispondente al vero. Ciò infatti porterebbe solo a visite dette di rimbalzo perché durano meno di un secondo e fuoriescono dalla stessa pagina in cui sono entrate. Quest'ultime sono utili solo a incrementare il contatore delle statistiche e far vedere e credere che il sito è molto trafficato ma sono visite senza alcun coinvolgimento per cui inutili e che non portano a contatti di interesse reale. Sono questo genere di visite su cui si basano quasi sempre coloro che vi prometto elevati aumenti del traffico.

Piero Longhetto